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Seneca,
Lucius Annaeus Seneca ( 4BC -- 65AD)

(known as Seneca the Younger HD (the Younger) DT1a c.)

Roman philosopher, statesman and writer, born in Córdoba, Spain, the son of Seneca (the Elder). Banished to Corsica (41--9) by Claudius, on a charge of adultery, he was recalled by Agrippina, who entrusted him with the education of her son, Nero. Made consul by Nero in 57, his high moral aims gradually incurred the emperor's displeasure, and he withdrew from public life. Drawn into conspiracy, he was condemned, and committed suicide in Rome. The publication of his Tenne Tragedies in 1581 was important in the evolution of Elizabethan drama, which took from them the five-act division, as well as the horrors and the rhetoric.


cesserai di temere, se avrai cessato di sperare
ciò che consideri una vetta è soltanto un gradino
comandare non significa dominare, ma compiere un dovere
c\'è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano
da un grande uomo c\'è sempre qualcosa da imparare anche quando tace
è incerto dove ti attenda la morte; perciò aspettala dovunque
è l\'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi
è meglio sapere cose inutili che niente
è povero non già chi ha poco, ma chi desidera troppo
guarderò tutte le terre come se fossero mie e le mie come se fossero di tutti
il tempo è l\'unica cosa che non si può restituire
il vento non soffia mai dalla parte giusta per chi non sa dove andare
il vero piacere è il disprezzo dei piaceri (Seneca)
la solitudine è per lo spirito ciò che il cibo è per il corpo
la vita è come una commedia: non importa quanto è lunga, ma come è recitata
la vita è lunga se è piena
molti uomini avrebbero potuto arrivare alla saggezza, se non avessero immaginato di averla già raggiunta
nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro
nessuna giornata è troppo lunga per chi lavora - Seneca
nessuno è così vecchio da non sperare di vivere almeno un altro giorno
nessuno può vincere senza che un altro perda
non desiderare è lo stesso che avere
non esiste cosa che ci dia piacere se non la condividiamo
nulla crederò di aver in mio possesso più di quanto avrò oculatamente donato - Seneca
preferisco disturbare con la verità che compiacere con adulazioni
sarebbe una consolazione per la nostra debolezza e per i nostri beni se tutto andasse in rovina con la stessa lentezza con cui si produce e, invece, l\'incremento è graduale, la rovina precipitosa
se vuoi rendere felice un uomo, piuttosto che dargli dei beni bisogna togliergli i desideri (Seneca)
una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti